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Redazione

BIOTIC, UNA PELLE FATTA DA BATTERI.

Aggiornamento: 23 mag

By Chiara Aceti, Rossella Bladi

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BIOTIC è il progetto di ricerca dello Studio della designer olandese Lionne van Deursen, la quale esplora le possibilità di un materiale biologico e biodegradabile simile alla pelle che prende forma da un processo di fermentazione di lieviti e batteri.


Biotic, campioni di materiali e finiture

courtesy Studio Lionne van Deursen


Nel 2019 Lionne van Deursen si laurea in Spatial e Graphic design alla AKV. St. Joost a Breda, in Olanda, con il progetto “Imperfecte Perfectie” concentrandosi sulla sperimentazione di un materiale simile al cuoio, ottenuto dalla coltivazione biologica di microbi. Oggi, con il suo studio, Lionne van Deursen continua la ricerca sperimentale per studiare caratteristiche e applicazioni di questo nuovo materiale.


BIOTIC ha permesso l’utilizzo di microbi al fine di coltivare un materiale biologico costituito da cellulosa batterica. Il processo generativo del materiale si basa su una tipologia di fermentazione – processo chimico-biologico che avviene tramite una coltura simbiotica di lieviti e batteri – nota come SCOBY, acronimo di Symbiotic Culture of Bacteria and Yeast. In questo processo i microrganismi tessono nano-fibre di cellulosa per produrre un bio-film ovvero uno strato in superficie che una volta essiccato diviene un materiale solido, flessibile e modellabile dalle proprietà comparabili alla pelle animale.


Biotic, kombucha

courtesy Studio Lionne van Deursen


L’origine di questo materiale proviene dal Kombucha: una bevanda prodotta attraverso la fermentazione di tè zuccherato in cui – grazie allo SCOBY – gli zuccheri vengono trasformati in acidi organici ricchi di probiotici naturali.


Biotic, processo produttivo

courtesy Studio Lionne van Deursen


Attualmente la ricerca di Lionne si concentra sulle diverse possibilità di resa del materiale, come differenti spessori, gradi di traslucenza, colorazione e texture sperimentabili in fase di produzione.


Biotic, un materiale dalle mille sfumature

Le possibilità di resa di BIOTIC sono tante e molto diverse tra loro, questo anche grazie alle innumerevoli sperimentazioni di Lionne che, studiandone attentamente le potenzialità, è arrivata a comprenderne i diversi fattori che condizionano le caratteristiche estetiche del materiale. Infatti, durante la fase di produzione è possibile intervenire sulla resa del materiale e variarla in base a diversi fattori. 

 

Biotic, campioni e palette colori

courtesy Studio Lionne van Deursen


La traslucenza del materiale essiccato è influenzata dalle sfumature che si creano durante il processo di crescita del biofilm.

Su spessore e colore incide invece un fattore molto importante: il tempo. Una crescita prolungata nel liquido genera uno spessore maggiore e più forte; allo stesso modo variazioni sul tempo di assorbimento del biofilm nel liquido permettono di ottenere cromie differenti facilmente modificabili.

Un’altra possibilità di influire sul colore si ha in post coltivazione, con l’utilizzo di diversi coloranti vegetali naturali ricavati da scarti di frutta. Inoltre questi elementi possono ulteriormente influenzare il materiale sia nella sua resa cromatica che nella sua consistenza solida.


Biotic, campionatura colori

courtesy Studio Lionne van Deursen


A livello di finitura superficiale invece, una ricerca recentemente pubblicata esplora la possibilità di imprimere sulla superficie una trama tridimensionale. Questo processo permette di conferire un pattern geometrico attraverso delle semplici piegature, e viene realizzato prima che il materiale completi il suo processo di essiccazione, permettendo la realizzazione di oggetti dinamici e flessibili che possono estendere e contrarre la lora forma


Biotic, campioni di materiali e finiture

courtesy Studio Lionne van Deursen

L'etica progettuale attraverso Biotic

L’obiettivo di Lionne è quello di creare nuovi materiali più responsabili e offrire una valida alternativa ai materiali già in commercio.

Uno dei prodotti realizzati per sperimentare e far conoscere le diverse possibilità che offre questo materiale e incentivarne l’utilizzo è la lampada Luna. Questa lampada è realizzata utilizzando un foglio di cellulosa batterica teso all’interno di un telaio in legno. Ogni foglio di cellulosa, grazie alla sua imprevedibile traslucenza e colore, conferisce unicità a ogni singolo prodotto. La sostenibilità di questo prodotto non si limita al materiale utilizzato, ma si estende al processo di progettazione e realizzazione, così da essere prodotto nel modo più efficiente possibile e minimizzando gli sprechi.


Biotic, lampada Luna

courtesy Studio Lionne van Deursen


BIOTIC rappresenta una sintesi tra innovazione e sostenibilità nel campo dei materiali, un aspetto cruciale nell’attuale epoca in cui la sostenibilità è diventata una necessità imprescindibile.


Ricade dunque sul progettista l’incarico di esplorare attivamente le opzioni sostenibili al di fuori dei materiali convenzionali, implicando l’adozione di materiali innovativi al fine di ridurre l’impatto ambientale dei prodotti.

La ricerca costante di nuovi materiali e tecnologie richiede una formazione continua e un impegno nella sperimentazione; è così che la ricerca per l'innovazione sostenibile diventa un motore fondamentale per il progettista.


Biotic, campioni di materiali e finiture

courtesy Studio Lionne van Deursen




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